Non basterebbe un
intero sito per elencare le tifoserie con le quali i salernitani hanno
cattivi rapporti, per questo motivo ci limiteremo a citare gli esempi
più significativi.
Partiamo con i
derby, e in ordine temporale vanno subito menzionate Cavese e, in misura
minore perché rivalità cercata soprattutto da loro, Nocerina. Sono
queste delle rivalità che vanno oltre il semplice aspetto calcistico,
rivalità vere, di campanile e che hanno caratterizzato i campionati di
terza serie degli anni 70/80.
In ambito campano
altra rivale storica è senza alcun minimo dubbio la Casertana. Anzi, per
una certa generazione, quella dei nati intorno al 1970, forse
rappresenta la rivalità più sentita, perché l’incontro tra le 2 squadre
era di routine, avendo sempre militato in serie C. Ad onor del
vero, i salernitani hanno sempre effettuato la trasferta in terra di
lavoro, la stessa cosa non si può dire per i cugini, che hanno fatto la
loro prima apparizione ufficiale in un Salernitana-Casertana del 92 all’Arechi.
Al Vestuti, in effetti, i rossoblu non sono mai riusciti ad appendere i
loro drappi, l’unica volta che organizzarono la trasferte, nel
campionato 89/90 quando le 2 squadre battagliarono a lungo per la
promozione, furono respinti alle porte del Vestuti senza avere l’onore
di assistere a quella partita.
Di quegli anni sono
altre 2 rivalità molto sentite: Messina e Taranto. Con i peloritani
tutto ruotò intorno alla nostra amicizia con i loro dirimpettai, e
sfociò in incidenti abbastanza gravi a metà anni 80, teatro degli
scontri fu soprattutto il sottopassaggio di Via SS. Martiri Salernitani,
strada adiacente al vecchio Vestuti. Anche negli anni seguenti, ad ogni
occasione, gli incidenti non sono mai mancati: va citato l’episodio del
campionato di serie B 90/91, quando i messinesi poterono lasciare lo
stadio Arechi intorno alle 20, ben 3 ore dopo la fine della partita.
Un episodio
relativo ai tarantini è quello del campionato 82/83. Il Taranto venne a
giocarsi la promozione a Salerno, contro una Salernitana che non aveva
nulla da chiedere al campionato. Per andare in B, i pugliesi dovevano
vincere a Salerno. Erano in soprannumero, occupavano l’intero settore
distinti, e la curva nord. Ad inizio partita ci fu la distribuzione di
volantini che recitavano: “I tifosi tarantini salutano i tifosi
salernitani”. Ma al fischio finale, il risultato rimase inchiodato
sullo 0-0, e in B ci andò il Pescara. Gli incidenti che scoppiarono
furono notevoli, e anche in quel caso i tifosi granata seppero tenere
alto l’onore.
Da citare anche le
rivalità con le umbre, prima con la Ternana, con gli episodi più
significativi all’inizio degli anni’90, e successivamente con il Perugia
dopo una partita di Coppa Italia a Salerno che segnò la rottura
dell’amicizia prima esistente.
Venendo agli anni
90, le rivalità che si sono sviluppate hanno interessato anche le
tifoserie settentrionali, ma il decennio è segnato soprattutto da quelle
con Napoli e Avellino. Mai emerse ufficialmente causa partecipazione a
campionati differenti, in quegli anni le rivalità sono esplose con tutti
i crismi dell’ufficialità. Sfottò sugli spalti, e incidenti fuori dalla
stadio hanno caratterizzato i campionati di B. Ad una trasferta di
Avellino è legato uno degli striscioni più belli che i salernitani
abbiano concepito: “CHE L’ITALIA LO SAPPIA, BREDA AL 76°”, striscione
portato al seguito per parecchio tempo in ogni stadio d’Italia, per
celebrare la rete del capitano che permise alla Salernitana di espugnare
il Partenio (unico successo esterno negli scontri diretti tra le 2
squadre).
Con il Napoli tutto
è nato allorquando i tifosi partenopei affiancarono gli stabiesi nella
finale play off tra Salernitana e Juve Stabia. Fino ad allora si può
dire che il rapporto tra le 2 tifoserie era di assoluta tranquillità,
anche perché il Napoli ha sempre veleggiato in massima categoria. Da
quel momento invece nacque l’inimicizia che è sfociata in vera e propria
rivalità allorquando la Salernitana cominciò ad andare meglio del
Napoli. Il sorpasso, mal digerito dai tifosi azzurri, avvenne nel 98,
quando la Salernitana fu promossa in serie A e il Napoli retrocesso in
B. 2 campionati successivi le squadre si ritrovarono rivali in
cadetteria, e da allora gli scontri tra tifosi hanno sempre fatto da
scenario alle partite in campo.
Per quanto riguarda
le tifoserie settentrionali, vanno elencate sicuramente le rivalità con
i fiorentini, i veronesi e i bergamaschi. Anche in questo caso c’è un
aneddoto per ognuna delle 3 squadre.
In ordine
cronologico, la rivalità con l’Atalanta nasce nella stagione 94/95,
quella del ritorno in serie B della Salernitana. Le 2 squadre furono
impegnate fino all’ultima giornata in un entusiasmante testa a testa per
la promozione. Lo scontro diretto allo stadio orobico, sancì la
promozione in A dei bergamaschi, ma i 5000 salernitani al seguito si
fecero molto onore prima durante e dopo la partita, dentro e fuori allo
stadio.
Con il Verona,
l’apice fu toccato nella stagione 97/98. Negli anni precedenti pur con
qualche scaramuccia, l’incontro tra le 2 squadre non segnò mai incidenti
gravi, ma nella stagione che vide il ritorno della Salernitana in serie
A, la partita al Bentegodi fu funestata da scontri durissimi tra
salernitani e veronesi prima della partita, e con i celerini durante.
Con i fiorentini, i
rapporti furono immediatamente burrascosi, già la partita d’andata al
Franchi fu caratterizzata da incidenti intorno alla stazione di Campo
Marte, ma la causa scatenante fu l’incontro Fiorentina-Grassopher di
coppa Uefa che si svolse all’Arechi per la squalifica del Franchi. Un
petardo esploso ai piedi del guardialinee svedese, fece scattare la
sconfitta a tavolino per la Fiorentina e la conseguente eliminazione
dalla competizione europea.
Ce ne sono tante
altre di squadre da citare, come non ricordare gli scontri con cosentini,
pescaresi, stabiesi, foggiani, ma ve l’avevamo preanunciato, non sarebbe
bastato un intero sito.
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